Sono apartitici, sono giovani, hanno curricula e culture importanti, hanno idee e proposte chiare e precise; in Germania il partito dei pirati Piratenpartei ha ottenuto ben il 9% dei voti alle ultime elezioni, sfondando il muro della soglia di sbarramento del 5%.
Come si legge in questo interessante articolo di Repubblica anche la classe politica tedesca inizia a prenderli sul serio dopo aver perso migliaia di voti.
Ma il partito pirata è presente in tutta Europa, anche in Italia dove cavalcando l'onda ha appena deciso di partecipare alle prossime elezioni politiche pubblicando il proprio programma.
In sintesi il programma, articolato su 12 punti, è preciso e incisivo, scritto per portare all'ordine del giorno alcuni punti che nell'era digitale sono fondamentali: si spazia dal principio di legalità alla riforma di copyright e brevetti ai diritti fondamentali di accesso alla tecnologia, alla cultura, alla libertà di scelta e di azione, alla privacy, alla comunicazione e all'espressione.
Tutti argomenti che appaiono scontati, ma sempre più spesso legati e annegati in assurde leggi o dimenticati nel cassetto.
L'invito è quello di curiosare, non si sa mai che qualcosa possa cambiare davvero.
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