martedì 5 gennaio 2010

FLOSS nella Pubblica Amministrazione

Sulla base delle valutazioni operate da quei governi che si sono espressi a favore del FLOSS è possibile individuare tra le conseguenze positive “direttamente” connesse all’utilizzo di FLOSS da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Risparmio Economico

Si realizza principalmente attraverso l’annullamento dei costi di acquisizione del software (principalmente dovuti alla sostanziale mancanza di oneri di licenza), l’incremento della longevità dell’hardware in uso (molti prodotti FLOSS sono, infatti, ottimizzati per essere eseguiti su calcolatori anche non molto potenti o di recente produzione), e l’indipendenza dell’organizzazione pubblica da specifici fornitori e dalle loro politiche di prezzo.

Riuso sostanziale del software

Molto spesso i software sviluppati o fatti sviluppare da una specifica PA rispondono a esigenze e requisiti comuni a molte altre amministrazioni deputate a funzioni similari.

Ciò significa che, se dotati di una delle licenze FLOSS, tali prodotti possono essere resi (legittimamente) disponibili a qualunque altra organizzazione che li voglia utilizzare, modificare o migliorare.

Rendendo, inoltre, possibile la nascita di comunità di utilizzatori/sviluppatori che condividono, minimizzandoli, gli eventuali oneri di manutenzione e implementazione del prodotto.

Diretta gestione dei livelli di sicurezza

La disponibilità del codice sorgente rende valutabili (ovviamente a personale esperto preposto a

tale compito) le eventuali vulnerabilità del codice, eliminando pericolosi margini di incertezza. Il software viene inoltre spesso utilizzato nella PA per gestire dati sensibili o informazioni riservate, che non devono essere accessibili a terzi, e che devono poter essere protette nel migliore dei modi.

Incremento delle competenze e dell'indipendenza operativa del personale

L’utilizzo di FLOSS permette all’amministrazione di poter formare o acquisire personale con competenze tecniche specifiche, in grado di operare modifiche e implementazioni al software in uso

(senza il coinvolgimento di fornitori esterni). Così facendo, verrebbero valorizzate le capacità degli addetti interni: questi potrebbero progredire nell’acquisizione di conoscenza e professionalità, grazie alla facoltà di intervenire liberamente sul codice.

Effettiva interoperabilità

L’uso di FLOSS garantisce la disponibilità delle specifiche utili a realizzare l’interscambio di dati tra sistemi diversi.

Superando, in tal modo, le difficoltà di integrazione che spesso persistono fra prodotti “proprietari” di fornitori concorrenti.

L’interoperabilità tra banche dati e programmi gestionali all’interno delle diverse organizzazioni pubbliche è uno dei fattori abilitanti per realizzare una efficace politica di e-government e fornire servizi pubblici a effettivo valore aggiunto.

Integrità e disponibilità dei dati nel tempo

Anche in questo caso, l’utilizzo di FLOSS garantisce alla PA di tutelarsi da eventuali rischi connessi alla sopravvivenza di un produttore/prodotto software.

Infatti, l’uso di formati aperti di archiviazione dei dati garantisce all’ente la disponibilità delle proprie informazioni e la possibilità di migrare in autonomia (e quindi senza la necessità di richiedere supporto al fornitore specifico) ad altri prodotti software. L’utilizzo di questo genere di formati tutela anche l’utente della PA.

In questo modo, infatti, è libero di scegliere quale prodotto utilizzare per interagire con l’Amministrazione Pubblica, in una logica di pluralismo informatico.

Elevata disponibilità di prodotti aggiornati allo stato dell'arte

Gli aggiornamenti sono come lo stesso software FLOSS, ossia liberamente acquisibili e ridistribuibili. Si può così fare in modo che tutti gli operatori dispongano della medesima versione (la più aggiornata), evitando che alcuni gruppi di utenti continuino ad utilizzare i software meno aggiornati (con conseguenti migliorie nella gestione dei documenti).


Diversamente, possono essere definiti esiti “indiretti” della diffusa adozione di FLOSS nella Pubblica Amministrazione.

Incremento nel livello di indipendenza e consistenza del settore ITC nazionale (o regionale)

Avendo la PA un ruolo consistente nel consumo di ICT, un suo orientamento verso il FLOSS può favorire l’evoluzione di un modello economico competitivo e pluralistico, con il conseguente sostegno allo sviluppo di realtà produttive locali.

Così si potrebbe anche rompere il monopolio sulla conoscenza pregressa che caratterizza il mercato del software attuale. Va tenuto conto che la produzione e distribuzione di software che fanno uso di licenze FLOSS rappresenta oggi, in termini economici, una percentuale rilevante del settore ICT, e assume sempre maggiore importanza mano a mano che il numero e le esigenze degli utilizzatori aumentano.

Riduzione dei fenomeni di pirateria

La diffusione del FLOSS eliminerebbe il problema della gestione amministrativa delle licenze, ponendo fine a ogni fenomeno di pirateria, e inducendo comportamenti analoghi nella società civile e nel mondo delle imprese che oggi, in Italia, fanno largo uso di software non regolarmente acquisiti.

Diffusione di una cultura della conoscenza libera e condivisa

L’uso di FLOSS renderebbe possibile estenderne la filosofia di base (Free, Libre e Open) anche ad ambiti estranei al software, come la conoscenza in generale e quindi la cultura. Verrebbero così favoriti fenomeni di cooperazione e condivisione delle informazioni e dei dati (come Wikipedia, Creative Commons, ecc.).

Inclusione sociale e digitale

Opportune modifiche al software (libere nel caso del FLOSS) possono renderlo proficuamente utilizzabile da utenti diversamente abili, o soggetti che usano una lingua differente da quella impostata.

Nessun commento:

Posta un commento