martedì 7 dicembre 2010

Open Source obbligatorio in Alto Agide

Si si avete proprio letto bene.
Proprio questo è quello che si legge sul sito dell'OSOR, l'osservatorio europeo sull'open source.

Secondo Kurt Pöhl, direttore del Dipartimento di Informatica presso la provincia di Bolzano in Alto Adige e relatore alla South Tyrol Free Software Conference, è obbligatorio, per le amministrazioni pubbliche locali che stanno rinnovando il loro parco tecnologico, utilizzare il software libero ogni volta che questo tipo di software soddisfi i requisiti.

Questa politica, entrata in vigore già da diversi anni, sta dando i primi frutti sopratutto dal punto di vista economico; il tutto senza perdere di produttività.
In questi anni sono state migrate già molte applicazioni, dalle piattaforme di e-learning, al sistema di monitoraggio della sicurezza informatica, dalla gestione dei database relazionali alle implementazioni, fatte in prima persona, al software OpenSPCoop, software libero di collaborazione sviluppato principalmente per le pubbliche amministrazioni.
In mezzo a tutto questo non vanno dimenticate le applicazioni da ufficio che sono state tra le prime ad essere migrate.
"Le Pubbliche Amministrazioni appartenenti alla provincia Altoatesina, ritengono  giusto che i dati e i documenti dei cittadini siano forniti in formati aperti, in modo tale che possano essere utilizzati, nel corso del tempo, in tutta sicurezza. Ciò consentirà di minimizzare anche i rischi dovuti alla dipendenza dai fornitori di licenze proprietarie."
 La collaborazione fra le amministrazioni locali sotto questo profilo è di nodale importanza, in particolar modo per i Comuni e la gestione della Sanità pubblica, perchè entrambe rappresentano il primo e delicato luogo di accesso per i bisogni e le pratiche dei cittadini, attraverso l'introduzione di aperte e trasparenti procedure standard.

Il software libero è insomma un argomento molto sentito in Alto Adige, anche per la sua indubbia ricaduta a livello di economia locale.

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