martedì 3 novembre 2009

Formati aperti e standard

Fino a qualche anno fa accendevo il mio pc comprato qualche anno prima, aprivo la mia suite per ufficio, creavo un nuovo file con MSWord, scrivevo e salvavo il mio bel documento nel formato .doc .
Fino a qualche anno fa ricevevo documenti e con la mia fiammante suite per ufficio li leggevo, li modificavo, li salvavo e li inviavo nuovamente.

Che bel periodo, tutto funzionava e non avevo bisogna d'altro.

Un bel giorno mi vedo recapitare nella posta un file zippato e penso "Bene, adesso lo apro e lo guardo" stando ben attento a immagini ed eseguibili, subdoli nascondigli di malefici virus.

Unzippo e scopro un nuovo mondo! Non più .doc, ma .docx; non più .xls, ma .xlsx!
Microsoft aveva ben pensato di modificare i suoi standard e di obbligarmi a comprare la nuova versione di MSOffice e magari anche a cambiare pc per utilizzare il fantastico Vista ... che simpatica!

Da allora ho capito che il presente e sopratutto il futuro dovranno essere caratterizzati da formati aperti e standard.

Nell’accezione condivisa da tutti, una tecnologia si dice “aperta” quando è resa pubblica ed è documentata esaustivamente.
“Aperta” si oppone a “proprietaria”, che indica una tecnologia posseduta in esclusiva da un soggetto che ne mantiene segreto il funzionamento e può modificarla a proprio piacimento.
Al requisito della pubblicità per alcuni si aggiunge anche quello relativo alla proprietà.
Per costoro una tecnologia è aperta se, oltre ad essere pubblicamente documentata, non è di proprietà di un singolo soggetto.

Uno standard è una specifica o norma condivisa da una comunità.
Può essere emanato da un ente di standardizzazione (ISO, ANSI, W3C, ecc.) oppure essersi imposto “di fatto” (industry standard).
Tuttavia gli standard di fatto non sono garantiti in quanto il proprietario ha la piena libertà di modificarli.

Un “formato aperto” può essere definito come la “modalità di rappresentazione dei dati in forma elettronica, deliberatamente resa pubblica, completamente documentata ed utilizzabile da chiunque”.

L’utilizzo dei formati aperti assicura alcuni importanti benefici:
  • Indipendenza
La documentazione pubblica e completa del formato consente l’indipendenza da uno specifico prodotto e fornitore; tutti possono sviluppare applicazioni che gestiscono un formato aperto.
  • Interoperabilità
Usando formati aperti (e a fortiori formati aperti standard) sistemi eterogenei sono in grado di condividere gli stessi dati.
  • Neutralità
I formati aperti non obbligano ad usare uno specifico prodotto, lasciando libero l’utente di scegliere sulla base del rapporto qualità/prezzo.

Inoltre, i formati testo aperti standard comportano l’ulteriore beneficio della persistenza, caratteristica importante per la tutela del patrimonio informativo nel tempo a fronte del mutamento tecnologico.
Infatti, il formato testo è il formato più indipendente dall’evoluzione tecnologica; pertanto le informazioni rappresentate con questo formato sono recuperabili anche molto tempo dopo la generazione, senza necessità di pesanti riconversioni.
Questa caratteristica è ancor più vera per quei formati come SGML e XML che al dato associano la relativa descrizione (metadato) in linguaggio naturale.

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