Il DIGITAL MILLENIUM COPYRIGHT ACT, più noto come Sonny Bono Copyright Term Extension Act, è stato anche soprannominato Mickey Mouse Copyright Term Extension Act.
Questo perchè tale provvedimento è arrivato dopo la lunga azione di lobbing esercitata dai legali della Disney.
Il 15 maggio 1928 ci fu la prima apparizione, in un breve cortometraggio, di Mickey Mouse. Con la vecchie normativa il Copyright su queste opere degli anni ‘20 sarebbe scaduto nel 2003 (1928 + 75 anni).
Grazie al Mickey Mouse Act il copyright è stato esteso fino al 2023.
Ma se una simile disciplina fosse già esistita all’inizio del ‘900 nemmeno Walt Disney avrebbe conosciuto la sua fortuna.
Da sempre la sua azienda ha attinto, in modo consistente, dall’opera altrui. E tutto questo è avvenuto al di fuori dei rigidi vincoli oggi previsti per il Copyright.
Molte opere della Disney si sono liberamente ispirate alla ricca tradizione delle fiabe popolari e d’autore: dai racconti di Andersen ai fratelli Grimm.
Ma oggi, grazie alla normativa vigente, nessuno potrebbe fare lo stesso con le opere della Disney.
Se la legge attuale fosse già stata in vigore a metà del ‘900 Disney non si sarebbe potuto liberamente ispirare, come fece nel 1940, alle Avventure di Pinocchio la cui prima uscita fu nel 1881.
Lo stesso dicasi per “Il Libro della Giungla” il cui cartone animato uscì nel 1967, solo 31 anni dopo la morte di Kipling.
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