Non c'è solo la Francia tra i paesi utilizzatori di software libero in maniera massiccia nelle pubbliche amministrazioni, anche la Norvegia si pone come guida europea la cambiamento.
Guidati dalla società Friprog finanziata direttamente dal ministero della pubblica amministrazione e dal ministero della pubblica istruzione norvegesi, la pubblica amministrazione norvegese continua a proseguire nella sua migrazione all'Open Source.
Nel 2005 il 76% delle pubbliche amministrazioni utilizzava software libero, oggi lo utilizzano il 100% degli uffici pubblici.
La Norvegia è l'esempio lampante di come l'Open Source stia trionfando non per imposizioni statali, ma proprio per i vantaggi che porta.
martedì 30 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
MSPuglia
Era già nell'aria ieri, è stato confermato oggi deludendo chi aveva creduto in una svolta.
Parliamo dell'accordo siglato dal presidente della Regione Puglia con l'amministratore delegato di Microsoft Italia.
Certo non mi è dato sapere il contenuto di questo accordo, ma le sensazioni non sono affatto positive.
In questo blog non mi occupo di politica, ne' intendo farlo in futuro, ma da un partito che sul proprio sito ufficiale pubblica questo mi sarei aspettato qualcosa di ben diverso.
Ancora più preoccupante è leggere l'obiettivo di questo accordo:
Certo considerare Microsoft il demonio, anche se allettante, non è corretto, ma affermare, come si legge ancora sul sito che
Non posso che essere d'accordo col virgolettato, ma i formati chiusi di Microsoft, la compatibilità solo con se stessa (e a volte nemmeno quello) lasciano intravedere un orizzonte oscuro e non felice come quello descritto.
Faccio mio un periodo che condivido pienamente letto su tuxjournal.net .
La libertà del software non è questione che interessi solo tecnici, informatici o appassionati; al contrario, in una società ogni giorno più digitale la libertà del software riguarda da vicino la libertà dei cittadini e condiziona pesantemente la possibilità di rendere concreti ed effettivi i diritti civili. Il software deve essere libero. Per ragioni etiche, non tecniche.
Parliamo dell'accordo siglato dal presidente della Regione Puglia con l'amministratore delegato di Microsoft Italia.
Certo non mi è dato sapere il contenuto di questo accordo, ma le sensazioni non sono affatto positive.
In questo blog non mi occupo di politica, ne' intendo farlo in futuro, ma da un partito che sul proprio sito ufficiale pubblica questo mi sarei aspettato qualcosa di ben diverso.
Ancora più preoccupante è leggere l'obiettivo di questo accordo:
“promuovere l’innovazione e l’eccellenza nell’ideazione, sviluppo e utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni informatiche”
Certo considerare Microsoft il demonio, anche se allettante, non è corretto, ma affermare, come si legge ancora sul sito che
"Sogno un’Italia in cui i sistemi operativi siano una scelta affidata al gusto piuttosto che alle tasche dei cittadini. E chiunque possa con il suo sistema collegarsi ad una rete veloce, lavorare, scambiare file, guardare film, apprendere e formarsi, fare videoconferenze, caricare e scaricare archivi e fare cose oggi nemmeno definibili e prevedibili. Sogno insomma i 100Megabit."è assolutamente l'opposto di un qualsiasi accordo siglato con Microsoft.
Non posso che essere d'accordo col virgolettato, ma i formati chiusi di Microsoft, la compatibilità solo con se stessa (e a volte nemmeno quello) lasciano intravedere un orizzonte oscuro e non felice come quello descritto.
Faccio mio un periodo che condivido pienamente letto su tuxjournal.net .
La libertà del software non è questione che interessi solo tecnici, informatici o appassionati; al contrario, in una società ogni giorno più digitale la libertà del software riguarda da vicino la libertà dei cittadini e condiziona pesantemente la possibilità di rendere concreti ed effettivi i diritti civili. Il software deve essere libero. Per ragioni etiche, non tecniche.
CNAF e PostgreSQL
Non è un caso che la Francia sia "nata" da una rivoluzione!
Come si legge sul sito OSOR.eu è ancora la Francia che si pone alla guida europea dell'utilizzo di software libero.
La Caisse Nationale d'Allocations Familiales (CNAF) francese, ente che gestisce 69 miliardi di euro per 11 milioni di abitanti aventi diritto, ha terminato, dopo 18 mesi, la migrazione dai DBMS proprietari ai DBMS liberi ed in particolare a PostgreSQL.
Secondo quanto comunicato a settembre dalla società IT Bull che assiste la CNAF, sul sistema Postgresql vengono eseguite quasi un miliardo di query SQL ogni giorno.
Secondo l'azienda IT, il DBMS Postgresql, presso il CNAF, viene eseguito su server che utilizzano Red Hat Linux.
Come si legge sul sito OSOR.eu è ancora la Francia che si pone alla guida europea dell'utilizzo di software libero.
La Caisse Nationale d'Allocations Familiales (CNAF) francese, ente che gestisce 69 miliardi di euro per 11 milioni di abitanti aventi diritto, ha terminato, dopo 18 mesi, la migrazione dai DBMS proprietari ai DBMS liberi ed in particolare a PostgreSQL.
Secondo quanto comunicato a settembre dalla società IT Bull che assiste la CNAF, sul sistema Postgresql vengono eseguite quasi un miliardo di query SQL ogni giorno.
"La nostra scelta di utilizzare PostgreSQL non era solo spinta dal fatto che questo software è open-source", dice Marc Pavie, CNAF Vice Direttore dei Sistemi Informativi "Questo DBMS include tutte le caratteristiche di cui abbiamo bisogno. Ha livelli di prestazione e affidabilità in grado di soddisfare i nostri obiettivi di produzione."Inoltre le regolari mansioni amministrative sono state automatizzate e la supervisione del sistema è effettuata utilizzando una soluzione libera, Nagios.
Secondo l'azienda IT, il DBMS Postgresql, presso il CNAF, viene eseguito su server che utilizzano Red Hat Linux.
Sempre un passo avanti ...
martedì 23 novembre 2010
Cicli di vita
Chi legge questo blog si sarà accorto come un numero sempre maggiore di pubbliche amministrazioni italiane ha deciso o sta prendendo in considerazione l'utilizzo di software libero sui propri pc.
In realtà la motivazione incentivante è senza dubbio quella del risparmio economico, ma una amministrazione attenta non si lascerà sfuggire i risvolti etici di tale scelta.
A livello mondiale stiamo assistendo a tentativi di costituzione di "ecosistemi informatici" di pertinenza nazionale.
I protagonisti sono attori di assoluto primo piano nella scena economica ed informatica come Cina, Corea del Nord e Russia.
Le motivazioni di queste scelte vanno ricercate principalmente nella riduzione della dipendenza da compagnie straniere e nel prestigio nazionale (ogni tanto un po' forzato e spinto all'estremo pericoloso).
Naturalmente il software libero la fa da padrone essendo utilizzato in abbondanza.
L'esempio più lampante è la distribuzione Red Flag Linux.
E quando le reazioni di Microsoft si fanno più numerose e vibranti, allora ci si rende conto che il nostro lavoro sta andando nella direzione corretta.
Dopo il video pubblicato per screditare OpenOffice adducendo motivazioni al limite del ridicolo, ecco l'intervista di Nikolai Pryanishnikov, presidente di Microsoft Russia, apparsa sull'edizione russa di CNet.
La fonte originale è il blog open... da cui apprendo la notizia.
Microsoft supporta la neutralità tecnologica, e reputa che la scelta di un sistema operativo debba avvenire solo sui criteri di diffusione, economicità, praticità, sicurezza, piuttosto che sulla base di considerazioni di tipo ideologico.Secondo il nostro punto di vista, la maniera più efficace per sviluppare un’economia innovativa nello stato non è creare un sistema operativo analogo ad uno esistente, cosa che richiederà grandi quantità di tempo e denaro, a partire dai sistemi operativi più popolari, testati dai servizi di sicurezza russi, per creare applicazioni e soluzioni personalizzate, ma di investire queste risorse in sviluppi scientifici promettenti che siano autenticamente russi. Dobbiamo tenere a mente che Linux non è un sistema operativo russo, e, inoltre, è alla fine del suo ciclo di vita.
Analizzando lo stralcio di intervista, ci si rende conto di come Microsoft voglia fare propri i principi del software libero, rivendicandoli per se stessa senza vergogna alcuna, certi che l'utenza comune gliene dia atto.
Come non essere d'accordo sulla prima frase riportata?
Chiunque dovrebbe avere il diritto di utilizzare il sistema operativo che preferisce nell'ambito di una neutralità tecnologica che proprio Microsoft ha distrutto e reso particolarmente difficile.
Quando si acquista un pc, non c'è molta possibilità di scelta: il sistema operativo è già preinstallato.
Criteri di economicità, praticità e sicurezza non appartengono al sistema operativo Windows che per contro risulta essere costoso, ostico (ogni versione è diversa dalla precedente e quasi mai compatibile) e ben poco sicuro tanto è vero che preinstallato si trova spesso un antivirus la cui licenza va acquistata dopo un periodo di prova.
Il secondo periodo lascia l'amaro in bocca perché, se è vero come è vero che un bravo capo d'azienda deve credere nei proprio prodotti (e nella propria azienda), è altrettanto vero che nascondere la realtà non può fare altro che provocare danni profondi.
Linux non è altro che la base per creare distribuzioni personali, altamente sicure e performanti.
Sinceramente poi, credo che nemmeno Windows sia un sistema operativo russo.
Che qualcuno mi smentisca! Per favore!
A questo punto mi chiedo: è Linux oppure Windows ad essere prossimo al suo ciclo di vita?
Se ci pensiamo bene, Windows deve la sua fortuna quasi esclusivamente ad accordi economici ormai obsoleti stretti con le case produttrici di hardware.
venerdì 19 novembre 2010
Montespertoli Libre
Gli esempi delle pubbliche amministrazioni attratte e coinvolte in progetti di migrazione verso il software libero si arricchisce con Montespertoli.
Il Comune di Montespertoli è stato portato ad esempio durante la rassegna “Dire & Fare”, in corso di svolgimento alla Fortezza da Basso di Firenze, come ente modello all'interno del seminario “Il floss nella PA locale: perché conviene”.
Un percorso iniziato nel luglio del 2009 e che sta portando il Comune di Montespertoli ad essere uno degli enti maggiormente all'avanguardia sotto il profilo tecnologico e gestionale.
Dopo aver verificato la fattibilità della migrazione verso i vari sistemi e software open source, l’Ufficio Ced del Comune ha iniziato la fase del monitoraggio di tutti i software in dotazione ai vari uffici dell’amministrazione, individuando per ogni software le corrispondenti versioni open source, i vari passaggi per la migrazione e la conseguente tempistica. A dicembre 2009 la Giunta Municipale ha approvato il programma triennale per il passaggio definitivo all’open source, che prevede tre distinte fasi:
PRIMA FASE (anno 2010) - completata
- incentivare l’utilizzo, da parte degli uffici, di software (ad esempio Open Office) e browser open source (ad esempio Firefox), coinvolgendo adeguatamente tutti i responsabili dei settori
- installazione, formazione e messa in funzione del nuovo software opensource akropolis relativo ai Procedimenti (Atti amministrativi e Protocollo) e ai Servizi Demografici (Anagrafe, Elettorale, SAIA, Stato Civile)
SECONDA FASE (anno 2011)
- sostituire i software gestionali che ancora non sono compatibili con Server e, Client, Linux, nonché software e browser open source, fermo restando quei software per i quali non esista un corrispondente adeguato sviluppato in open source
TERZA FASE (anno 2012)
- installare il sistema operativo Linux sui computer degli uffici ed effettuare gli opportuni interventi di formazione al personale dipendente, fermo restando quei computer che utilizzano software specifici per i quali non esista un software libero che consenta di espletare gli adempimenti previsti per legge
Per approfondire è possibile leggere l'articolo completo sul sito delle news delle Pubbliche Amministrazioni della Provincia di Firenze.
mercoledì 17 novembre 2010
OpenCapannori
Come si legge nell'articolo apparso su loschermo.it il comune di Capannori sta raccogliendo i frutti della scelta fatta nell'ormai lontano 2005 di sostituire alcuni software chiusi e costosi con gli equivalenti software liberi e gratuiti.
300.000 sono gli euro risparmiati dall'Amministrazione comunale in questi anni non dovendo più sostenere le spese per l'acquisto delle licenze di utilizzo.
Si tratta in effetti di tagli a spese inutili e, ogni tanto, addirittura dannose.
Ad una analisi più approfondita salta all'occhio come un tale guadagno sia il risultato di scelte ovvie e tutt'altro che azzardate.
Per questo il comune di Capannori dovrebbe essere preso come esempio per iniziare un'attività di migrazione che sarebbe assai poco invasiva.
l'Ente fa un uso massiccio dell'open source anche all'interno delle proprie strutture. Basti pensare che il sito istituzionale, le mappe elettroniche accessibili ai cittadini e professionisti nonché la posta elettronica interna vengono gestiti grazie ad appositi applicativi liberi e gratuiti.
"Ai programmi commerciali, che vengono ancora mantenuti in alcuni ambiti, abbiamo voluto affiancare quelli liberi e gratuiti afferma l'assessore alle finanze, Lara Pizza -. Questi, infatti, ci permettono di risparmiare i soldi necessari per l'acquisto delle nuove versioni o per l'aggiornamento delle licenze d'uso, perseguendo i nostri scopi di innovazione all'insegna dell'efficacia, dell'efficienza e della trasparenza. Crediamo nell'importanza dell'open source e contiamo in una sua sempre più massiccia penetrazione all'interno della pubblica amministrazione. Il Comune sta anche promuovendo questo tipo di prodotti, come dimostrano i corsi di Linux da noi organizzati, dall'appoggio a iniziative quali il Linux day e dalle molte attività in tema di software libero che vengono svolte nell'ambito del Forum Giovani".
Meditare ... è il caso di meditare bene.
300.000 sono gli euro risparmiati dall'Amministrazione comunale in questi anni non dovendo più sostenere le spese per l'acquisto delle licenze di utilizzo.
Si tratta in effetti di tagli a spese inutili e, ogni tanto, addirittura dannose.
Ad una analisi più approfondita salta all'occhio come un tale guadagno sia il risultato di scelte ovvie e tutt'altro che azzardate.
Per questo il comune di Capannori dovrebbe essere preso come esempio per iniziare un'attività di migrazione che sarebbe assai poco invasiva.
Nel 2005 infatti, su 240 pc, è iniziata una progressiva installazione dei tre principali e più famosi programmi liberi utilizzati al mondo: "OpenOffice.org" per la scrittura dei testi, le presentazioni e altra produttività d'ufficio, "Mozilla Thunderbird" per la posta elettronica e l'agenda e "Mozilla Firefox" per la navigazione su internet.
Accanto a questi tre cavalli di battaglia si affiancano altre applicazioni specifiche: "Scribus" per la creazione, l'impaginazione e la produzione di materiale stampato, "Gimp" per il fotoritocco e "Dia editor" per la descrizione dei flussi.
Sono ancora presenti applicativi chiusi che affiancano quelli liberi.l'Ente fa un uso massiccio dell'open source anche all'interno delle proprie strutture. Basti pensare che il sito istituzionale, le mappe elettroniche accessibili ai cittadini e professionisti nonché la posta elettronica interna vengono gestiti grazie ad appositi applicativi liberi e gratuiti.
"Ai programmi commerciali, che vengono ancora mantenuti in alcuni ambiti, abbiamo voluto affiancare quelli liberi e gratuiti afferma l'assessore alle finanze, Lara Pizza -. Questi, infatti, ci permettono di risparmiare i soldi necessari per l'acquisto delle nuove versioni o per l'aggiornamento delle licenze d'uso, perseguendo i nostri scopi di innovazione all'insegna dell'efficacia, dell'efficienza e della trasparenza. Crediamo nell'importanza dell'open source e contiamo in una sua sempre più massiccia penetrazione all'interno della pubblica amministrazione. Il Comune sta anche promuovendo questo tipo di prodotti, come dimostrano i corsi di Linux da noi organizzati, dall'appoggio a iniziative quali il Linux day e dalle molte attività in tema di software libero che vengono svolte nell'ambito del Forum Giovani".
Meditare ... è il caso di meditare bene.
lunedì 15 novembre 2010
3279
Chi segue questo blog conosce già i motivi che potrebbero spingere una azienda, una pubblica amministrazione ed un privato ad utilizzare software liberi piuttosto che legarsi a doppio filo all'utilizzo di software proprietari.
I motivi sono molteplici e vanno dalla sicurezza alla qualità, dalla flessibilità alla personalizzazione ai costi.
Questa volta vorrei porre l'accento sulla questione costi.
Perché se è vero come è vero che software libero NON significa gratuito, è altrettanto innegabile che per ogni software proprietario ne esistono diversi alternativi, liberi, open source e spesso liberamente scaricabili e utilizzabili senza spendere un euro.
A tal proposito è da segnalare il sito osalt.com un vero e proprio motore di ricerca per trovare alternative libere ai software proprietari.
Tornando a noi, 3279 non è un numero casuale, ma la cifra, espressa in unità di euro, che una azienda può risparmiare per ogni posto di lavoro, decidendo di utilizzare software libero al posto di quello proprietario.
Alternative a MSWindows
Oggi esistono sempre più alternative a MSWindows a partire dalle centinaia di distribuzioni Linux presenti e liberamente scaricabili ed utilizzabili.
Se la più in voga ad oggi continua ad essere Ubuntu, distribuzioni come Fedora, openSuse, Red Hat sono sempre presenti.
Elencare tutti i motivi per cui sarebbe da preferire Linux sarà oggetto di una nuova discussione, tra tutti segnalo la sicurezza e la possibilità di provare ogni distribuzione in maniera live senza dover installare nulla sul proprio pc.
Aggiornare il pc al nuovo windows7 (dopo il disastroso Vista) ha un costo di 100 euro.
Alternative a Internet Explorer
Le alternative ad Internet Explorer stanno sempre più prendendo piede e sono sempre più apprezzate da tutta l'utenza.
Basta ricordare Mozilla Firefox e Google Chrome.
Internet Explorer potrebbe sembrare gratuito perché fa parte di MSWindows, ma così non è.
Alternative a Microsoft Outlook
Il client di posta elettronica è uno strumento cruciale per chiunque utilizzi un pc e risulta spesso la causa maggiore dei problemi di sicurezza.
Mozilla Thunderburd si presenta come l'alternativa ottimale sia per la facilità di utilizzo sia per il livello di sicurezza garantito non paragonabile.
Alternative a MSOffice
Altro software fondamentale per chiunque è la suite di produttività personale che può essere velocemente sostituita in maniera quasi indolore con altre suite altrettanti capaci come OpenOffice o meglio ancora con la fiammante LibreOffice.
Senza contare che per ogni singola componente di MSOffice esiste un numero elevato di diverse alternative.
Il costo di una licenza MSOffice è di almeno 379 euro.
Alternative a Adobe InDesign e Quark XPress
Scribus si presenta come un'ottima alternativa ai due software.
Le licenze di InDesign e XPress costano rispettivamente 1.100 euro e 1.400 euro.
Alternative ad Adobe Illustrator
Inkscape, ma anche LibreOffice sono ottime alternative ad un software che a licenza aziendale costa circa 1000 euro.
Alternative ad Adobe Dreamweaver Si tratta di un software per l'editing di pagine web dal costo di circa 600 euro a licenza. Le alternative sono da ricercarsi sopratutto in Nvu e KompoZer.
Alternative ai software di contabilità aziendale completa
GnuCash è una buona alternativa gratuita per sostituire una suite dal costo minimo di 200 euro.
Altri software utilizzato abitualmente sia a livello aziendale sia a livello privato possono essere sostituiti con successo e senza perdere in produttività, questi citati sono solo un piccolo esempio.
I conti tornano:
- passaggio a windows7: 100 euro
- licenza del nuovo MSOffice: 379 euro
- licenza per InDesign: 1100 euro
- licenza per Illustrator: 1100 euro
- licenza per DreamWeaver: 600 euro
In totale sono proprio 3279 euro risparmiati a postazione.
In questi periodi di crisi economica, un risparmio del genere credo debba essere tenuto in seria considerazione.
I motivi sono molteplici e vanno dalla sicurezza alla qualità, dalla flessibilità alla personalizzazione ai costi.
Questa volta vorrei porre l'accento sulla questione costi.
Perché se è vero come è vero che software libero NON significa gratuito, è altrettanto innegabile che per ogni software proprietario ne esistono diversi alternativi, liberi, open source e spesso liberamente scaricabili e utilizzabili senza spendere un euro.
A tal proposito è da segnalare il sito osalt.com un vero e proprio motore di ricerca per trovare alternative libere ai software proprietari.
Tornando a noi, 3279 non è un numero casuale, ma la cifra, espressa in unità di euro, che una azienda può risparmiare per ogni posto di lavoro, decidendo di utilizzare software libero al posto di quello proprietario.
Alternative a MSWindows
Oggi esistono sempre più alternative a MSWindows a partire dalle centinaia di distribuzioni Linux presenti e liberamente scaricabili ed utilizzabili.
Se la più in voga ad oggi continua ad essere Ubuntu, distribuzioni come Fedora, openSuse, Red Hat sono sempre presenti.
Elencare tutti i motivi per cui sarebbe da preferire Linux sarà oggetto di una nuova discussione, tra tutti segnalo la sicurezza e la possibilità di provare ogni distribuzione in maniera live senza dover installare nulla sul proprio pc.
Aggiornare il pc al nuovo windows7 (dopo il disastroso Vista) ha un costo di 100 euro.
Alternative a Internet Explorer
Le alternative ad Internet Explorer stanno sempre più prendendo piede e sono sempre più apprezzate da tutta l'utenza.
Basta ricordare Mozilla Firefox e Google Chrome.
Internet Explorer potrebbe sembrare gratuito perché fa parte di MSWindows, ma così non è.
Alternative a Microsoft Outlook
Il client di posta elettronica è uno strumento cruciale per chiunque utilizzi un pc e risulta spesso la causa maggiore dei problemi di sicurezza.
Mozilla Thunderburd si presenta come l'alternativa ottimale sia per la facilità di utilizzo sia per il livello di sicurezza garantito non paragonabile.
Alternative a MSOffice
Altro software fondamentale per chiunque è la suite di produttività personale che può essere velocemente sostituita in maniera quasi indolore con altre suite altrettanti capaci come OpenOffice o meglio ancora con la fiammante LibreOffice.
Senza contare che per ogni singola componente di MSOffice esiste un numero elevato di diverse alternative.
Il costo di una licenza MSOffice è di almeno 379 euro.
Alternative a Adobe InDesign e Quark XPress
Scribus si presenta come un'ottima alternativa ai due software.
Le licenze di InDesign e XPress costano rispettivamente 1.100 euro e 1.400 euro.
Alternative ad Adobe Illustrator
Inkscape, ma anche LibreOffice sono ottime alternative ad un software che a licenza aziendale costa circa 1000 euro.
Alternative ad Adobe Dreamweaver Si tratta di un software per l'editing di pagine web dal costo di circa 600 euro a licenza. Le alternative sono da ricercarsi sopratutto in Nvu e KompoZer.
Alternative ai software di contabilità aziendale completa
GnuCash è una buona alternativa gratuita per sostituire una suite dal costo minimo di 200 euro.
Altri software utilizzato abitualmente sia a livello aziendale sia a livello privato possono essere sostituiti con successo e senza perdere in produttività, questi citati sono solo un piccolo esempio.
I conti tornano:
- passaggio a windows7: 100 euro
- licenza del nuovo MSOffice: 379 euro
- licenza per InDesign: 1100 euro
- licenza per Illustrator: 1100 euro
- licenza per DreamWeaver: 600 euro
In totale sono proprio 3279 euro risparmiati a postazione.
In questi periodi di crisi economica, un risparmio del genere credo debba essere tenuto in seria considerazione.
martedì 2 novembre 2010
Modena Open Source
Dopo la Borsa di Londra anche il comune di Modena sta sperimentando e migliorando le proprie tecnologie risparmiando in questo caso soldi pubblici grazie all'Open Source.
Alla base della scelta c'è la necessità di risparmiare economicamente, ma come sottolinea l’assessore alle Risorse Umane,Marcella Nordi, anche per l’alto livello di efficienza che l' Open Source mette a disposizione.
L'obiettivo dal comune e quello di migrare progressivamente tutti i 1600 PC dal pacchetti ufficio Office di Microsoft ad Open Office.
A sostegno del personale sono stati istituiti dei corsi di formazione che aiuteranno a comprendere le piccole diversità tra i due software per la gestione dell'ufficio.
Speriamo che questo sia solo l'inizio per Linux e le sue distribuzioni, e che si possa sempre più dare spazio all'Open Sourse, per migliorare le performance, aumentare la sicurezza e ridurre i costi sopratutto nella Pubblica Amministrazione che è sempre alla ricerca di fondi.
Alla base della scelta c'è la necessità di risparmiare economicamente, ma come sottolinea l’assessore alle Risorse Umane,Marcella Nordi, anche per l’alto livello di efficienza che l' Open Source mette a disposizione.
L'obiettivo dal comune e quello di migrare progressivamente tutti i 1600 PC dal pacchetti ufficio Office di Microsoft ad Open Office.
A sostegno del personale sono stati istituiti dei corsi di formazione che aiuteranno a comprendere le piccole diversità tra i due software per la gestione dell'ufficio.
Speriamo che questo sia solo l'inizio per Linux e le sue distribuzioni, e che si possa sempre più dare spazio all'Open Sourse, per migliorare le performance, aumentare la sicurezza e ridurre i costi sopratutto nella Pubblica Amministrazione che è sempre alla ricerca di fondi.
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